mercoledì 20 luglio 2011

Si torna a casa

Ieri mattina abbiamo messo le moto nel container per la spedizione in Italia e ritirato i documenti nel pomeriggio. Proprio andando al terminal di spedizione abbiamo girato i 13000 km da casa.




I ricordi  di questo viaggio inziano a sedimentare e la memoria esalta i tanti momenti belli e attenua quelli negativi o anche solo di stanchezza per i tanti km fatti per arrivare alla frontiera Mongola.
E'una terra meravigliosa, in tante zone attraversate ha un aspetto primordiale, come se l'uomo non fosse presente.
Le albe e i tramoni delle tante notti selvagge passate in riva ai torrenti, gli incontri con altri viaggiatori, con le persone alle quali abbiamo chiesto informazioni o che ci hanno ospitato rimarranno per sempre un ricordo indelebile.
In Mongolia l'incontro con le persone è sempre speciale: anche se ci si capisce solo a gesti si siedono accanto alla tua tenda, ti offrono il poco che hanno e dopo qualche minuto se ne vanno con un sorriso.
Anche sulla strada i pastori ti osservano passare con la tua moto, apparentemente indifferenti, ma non appena li saluti ti rispondono sbracciandosi calorosamente.
E' bellissimo anche vedere il rapporto che hanno tra di loro, molto intenso e diretto e la manifestazione più bella e' data dalla modalità di rapporto con i bambini. La natalità in Mongolia è sicuramente altissima e viene addirittura premiata infatti dopo il quinto figlio viene data una  medaglia per ogni ulteriore figlio!!!! La cura che hanno dei figli è davvero speciale e la stessa cura viene offerta non solo dai genitori ma soprattutto dai fratelli maggiori!!!!
La vita dei Mongoli è molto legata alla natura, alla terra e la famiglia rientra nel ciclo naturale delle cose.
Anche nell'organizzazione del lavoro questo è evidente e lo abbiamo potuto verificare soprattutto quado siamo stati ospitati in una gheer vera e non turistica .
Spesso prima di entrare in Mongolia ci è stato chiesto cosa ci andavamo a fare visto che non c'era "nulla" e invece quello che abbiamo potuto sperimentare è che il "nulla" è pieno di energia che tu riesci a sentire e a goderne quando ti fermi e semplicemente osservi i colori, la vita che la natura ti riserva!
Abbiamo attraversato circa un quarto della Mongolia, e la voglia di tornare è tanta.
Sappiamo però che nel Sud e nel Gobi le strade sono piu' difficili, per la sabbia e il toule Ondulè ben piu' formato che nel Nord.
Si vedrà.....................
Per ora un caro  saluto a tutti quelli che ci hanno seguito.

Stefano & Anna

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